Friday, November 10, 2006

PROGETTO MURMUR

In francese “mumures” (voci sommesse appena udibili, segreti bisbigliati), in dialetto ticinese “mür” sta per muro: la pronuncia, raddoppiata per il francese, è identica e questa somiglianza verbale vuole connotare le presenze architettoniche quasi sempre inosservate eppure così cariche di storia e di significati che ci accompagnano ovunque, nei paesi, sulle strade, in città.
Fotografandoli ho voluto sottolineare la stratificazione, il mutare delle tecniche che si accavallano in spazi esigui e in alcuni casi il loro aspetto estetico, prevalentemente materico: colori caldi, rocce e cemento, mattoni, vuoti, scritte, eccetera.
Ogni muro racconta la sua storia, la sua memoria esposta, chiara, visibile, ma anche un possibile racconto nascosto, segreto: separazione, frontiera, sostegno, spazi vietati, beghe di vicinato o di campanile.
Anche qui, come nei progetti “cielo” e “città” (a futura memoria), tento di rappresentare (per assurdo: fissandola con una fotografia) una visione dell’impermanenza: cieli in continua mutazione, città in trasformazione e quindi muri a ricordarci che nulla è stabile, tutto muta senza posa.

Thursday, November 09, 2006

Tuesday, October 31, 2006